Il sentiero. Alla ricerca dell'inafferrabile verità
Martedì 2 dicembre alle 18, nella Sala del Camino di palazzo Martinengo delle Palle, in via San Martino della Battaglia 18 a Brescia, sarà presentata l’antologia poetica di Pierluigi Piotti «Il sentiero. Alla ricerca dell’inafferrabile verità», edita da Grafo.
L'autore
Nel centenario della nascita e nel ventennale della morte, il libro, fortemente voluto e curato dalla figlia Mariantonia, rinnova il ricordo di “Pigi”, come lo chiamavano gli amici, e della sua intensa vita di partigiano, avvocato, poeta. Nato a Brescia nel 1925 e scomparso nel 2005, Piotti fu tra i fondatori delle Fiamme Verdi: il movimento partigiano nacque in città, nella sua abitazione in via Aleardi, nel novembre del 1943. Partecipò alla Resistenza, un’esperienza viva e rimeditata anche nelle sue poesie, fin dalle prime pubblicate nel 1946. Nei suoi scritti e nell’impegno quotidiano, ha scritto Valentino Maffina, Piotti «ha esaltato sempre e con grande passione i valori della democrazia, della libertà, del libero pensiero che animarono i ribelli per amore come lui, augurandosi insieme una riappacificazione con gli oppositori nel segno della pietas».
Nel 1947 si laurea in Giurisprudenza e diventa uno dei più giovani avvocati bresciani. Esercita la professione di penalista, condividendo lo studio con Cesare Trebeschi e Angiolino Salvi. Di lui dirà l’amico Cesare: «L’amore per la poesia non impedì a Pigi di servire la giustizia con zelo e con passione, ma guardando, cliente o avversario, sempre all’uomo».
Nel 1971 esce la raccolta di versi «Alla vostra domanda». Gli altri libri arrivano più di vent’anni dopo: sono «A conti fatti» (1994), «Ferrarezza» (1995), «Nel labirinto» (2001), «La tradotta» (2003) e l’antologia «La meridiana» (2004).
Il volume
La nuova antologia che viene ora presentata propone un’ampia selezione delle poesie di Piotti, compresi due inediti. Sono suddivise in cinque sezioni: «In cammino», «D’amore e d’amicizia», «Civili e incivili», «Di fede e di speranza», «A conti fatti», e compongono un percorso che intende «far trapelare – scrivono i figli nell’introduzione – il senso e il fine ultimo della sua produzione poetica come testimonianza di un’ininterrotta ricerca della verità. Una verità rivelatasi irraggiungibile, inafferrabile, all’esito delle scelte fatte, della vita vissuta e degli incontri ed eventi più o meno occasionali».
L’esito è una raccolta che, nell’analisi di Carla Boroni, «intreccia due tensioni complementari: da una parte, il senso civile della parola, la volontà di guardare il mondo e di restituirne le contraddizioni, le ferite, le ingiustizie, con lo sguardo lucido e partecipe di chi non vuole voltarsi dall’altra parte; dall’altra, la dimensione più intima e personale, la ricerca di un senso possibile dentro la disgregazione, dentro l’ombra, dentro il quotidiano disincanto. È una poesia che non rinuncia né all’impegno né alla fragilità, che sa che l’unico modo per essere vera è accettare la propria precarietà, e insieme la propria responsabilità».
La presentazione
Alla presentazione del volume interverranno Pietro Ghetti (presidente della Commissione Cultura del Comune di Brescia), Lucio Pedroni (presidente Anpi Brescia), Andrea Aletto (segretario Ordine degli avvocati di Brescia) e gli autori dei due testi introduttivi: Rolando Anni (Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’Età contemporanea dell’Università Cattolica) e Carla Boroni (docente della Cattolica).










